C’è un palazzetto rosso in fondamenta della Misericordia a Venezia con una bella altana sopra. Ci abitava la maestra Pagan, amabile signorina di sessant’anni, insieme alle sue tre sorelle. Varcavo di frequente quella porta, appena ai piedi del ponte di San Marziale, a due passi da casa mia. La maestra era minuta e lievemente incurvata, con la borsetta logora sempre piena di quaderni neri, di quelli con le pagine col bordo rosso dei suoi allievi, di scarpette di liquirizia, caramelle, santini e tante medagliette di stagno, con Sant’Antonio o la Madonna.
La casa era grande ma lei viveva in una stanzetta sotto il tetto, col pavimento di legno che odorava di varecchina, le pareti piene di libri, i libri pieni di santini. Nessun’altra porta, nessun’altra finestra se non quella che dava, su per tre ripidi gradini di legno, in altana. Un tavolinetto con le zampe tornite, di quelli che traballano sempre, un vecchio letto con la testiera di ferro dipinta, un armadio con le tendine e un paio di sedie erano gli unici mobili di quella stanza. Di sotto, la maestra Pagan scendeva solo per il bagno e per desinare. Lì sopra era il suo mondo. Tutti quei quaderni con i compiti da correggere, un cassetto pieno di pennini spuntati, temperini, vecchi elastici e matite rosse e blu.
Quella porta sopra tre scalini, appena c’era un po’ di sole, lei la lasciava aperta, estate e inverno. Con la luce calda e dorata del mezzogiorno entravano i rintocchi delle campane della chiesa dirimpetto e un paio di colombi che aveva addomesticato e che nutriva. Su, in altana, lei non ci andava mai, se non per stendere i panni e per annaffiare la salvia e il rosmarino. Selvatiche, dove le tavole dell’impiantito si appoggiavano alla trave contro il muro, crescevano rigogliosamente bocche di leone e piantine grasse che lei chiamava rosette.
Per me, a sei anni, quella stanza non misteriosa, semplice, solare, con una grande scatola di latta ai piedi del letto piena di vecchi occhiali, di torsoli di matite, di vecchi distintivi, di cartoline e di santini, era una straordinaria attrattiva.